Le partite storiche del Grifo: Pescara – Perugia 1-1

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foto: Franco Santanicchia (tratta dal libro "Perugia, Un Amore")

Le partite storiche del Grifo: Pescara – Perugia 1-1. 45 anni fa iniziava l’epoca d’oro del calcio perugino con la prima conquista della massima serie

 

15 Giugno 1975. Una data storica per il Perugia Calcio che proprio in quel pomeriggio di quarantacinque anni fa conquistò per la prima volta l’agognata promozione in Serie A.

Il passaporto per il Paradiso fu vidimato, in un assolato pomeriggio abruzzese, allo Stadio “Adriatico” di Pescara dove il Perugia si recò per giocare contro i biancazzurri padroni di casa il penultimo atto di quel fantastico campionato 1974-75.

I grifoni erano reduci da una salvezza trovata all’ultima giornata della stagione precedente grazie ad una doppietta di Scarpa nella gara del “Tardini” contro il Parma per la migliore differenza reti nei confronti della Reggina.

Ma bisognò attendere il mese di Luglio per certificare la salvezza, dopo un burrascoso processo che sancì l’innocenza della società perugina, accusata di illecito sportivo.

Si ripartì in Agosto con una nuova società, con un nuovo presidente, Franco D’Attoma, a capo di un folto gruppo di imprenditori locali, tra i quali Spartaco Ghini, un nuovo Direttore Sportivo, Silvano Ramaccioni e un nuovo allenatore, il giovanissimo Ilario Castagner, proveniente dalla fortunata guida della “Primavera” dell’Atalanta ed ex centravanti dei grifoni per alcune stagioni, all’inizio degli anni ’60.

La squadra partì subito col piede giusto e, dopo la doppia vittoria in trasferta di Brindisi e Brescia, spiccò il volo.

Dopo un campionato condotto praticamente sempre al comando una piccola crisi arrivò quasi in dirittura d’arrivo, quando i grifoni, forti del loro vantaggio si rilassarono un po’ troppo perdendo tre gare consecutive, in casa con il Genoa, a Bergamo con l’Atalanta e, ancora al “Santa Giuliana” contro la Sambenedettese.

Il tutto alla vigilia dello scontro diretto contro il Verona che aveva raggiunto in testa alla classifica i grifoni, con il Como e il Catanzaro dietro di solo tre lunghezze (in Serie A salivano allora le prime tre).

Ma a Verona i grifoni tornarono a fare sul serio e, grazie ad una partita memorabile del piccolo grande uomo, Renato Curi, autore di entrambe le segnature, lui centrocampista, espugnarono alla grande il “Bentegodi” tornando primatisti solitari e ipotecando la promozione.

Per la matematica, visti anche gli scontri diretti tra Catanzaro e Verona e Como e Verona ancora da giocare, bastava un punto e il punto il Perugia se lo andò a conquistare la settimana successiva a Pescara, nella seconda trasferta consecutiva.

Quasi quattromila tifosi, tra cui chi vi scrive, approdarono in riva all’Adriatico per assistere al coronamento di un’impresa storica.

La gradinata opposta alla tribuna che ci ospitava ribolliva di entusiasmo e di tifo incessante.

Il Pescara, posizionato a centroclassifica, non aveva nulla da chiedere al campionato, ma onorò al massimo lo sport giocandosi la partita, senza regalare niente ai grifoni e passò addirittura in vantaggio in chiusura di primo tempo con il centravanti Serato.

La ripresa vide la costante ricerca del pari da parte del Perugia, anche a costo di correre qualche rischio, come avvenne in un paio di circostanze con le occasioni dei pescaresi Nobili e Zucchini.

La partita sembrava stregata per i grifoni che, nonostante la pressione, non riuscivano a rendersi particolarmente pericolosi ma, al primo minuto di recupero, una respinta corta del portiere abruzzese Cimpiel su un colpo di testa, se non ricordiamo male, del solito Vannini, venne arpionata e messa in rete di destro dal “compagno” Sollier, centravanti arretrato dello schema vincente di Castagner.

La gradinata biancorossa esplose di gioia, chi si abbracciava, chi piangeva, chi saltava, chi sveniva dall’emozione e per il caldo.

Di lì a poco arrivò il fischio finale che sanciva il tanto sospirato verdetto:

PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA SETTANTENNALE STORIA IL GRIFO ERA IN SERIE A!

Sciamando dall’Adriatico qualcuno pensò di andare a festeggiare andando a fare il bagno sulla vicina spiaggia per poi riaccodarsi al serpentone festante che tornava verso una Perugia grondante di entusiasmo.

La settimana successiva fu vissuta intensamente nei preparativi della grande festa dell’ultima giornata contro il Novara al “Santa Giuliana”.

La città si riempì di bandiere, striscioni, A gigantesce, come quella posizionata sulla porta alla fine di Corso Cavour.

E a sugellare l’impresa arrivò la vittoria sul Novara per due a uno in un “Santa Giuliana,” all’ultima gara di campionato di una lunga carriera prima del pensionamento, gremito da quasi ventimila persone, assiepati dovunque, anche sui balconi e le terrazze terrazza dell’ex Inail di Piazza Partigiani, sui balconi delle case e sugli alberi di Via Cacciatori delle Alpi.

No, non era un sogno e le note di Giancarlo Guardabassi suonavano e cantavano SI VA, SI VA, SI VA IN SERIE A!!!

Questa la mitica formazione del Perugia titolare di quella stagione, come veniva declinata dai tifosi:

Marconcini: Nappi, Raffaeli; Savoia, Frosio, Picella; Scarpa, Curi, Sollier, Vannini, Pellizzaro. Altri giocatori: Malizia, Baiardo, Giubilei, Amenta, Petraz, Tinaglia, Marchei, Sabatini, Vitulano. All. Ilario Castagner 

Danilo Tedeschini